Photo: AESI President with Director General IDLO / MAECI
MESSAGGIO URBI ET ORBI
DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PASQUA 2024
” Il mio pensiero va soprattutto alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, a cominciare da quelli in Israele e Palestina, e in Ucraina. Cristo Risorto apra una via di pace per le martoriate popolazioni di quelle regioni. Mentre invito al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti!
Inoltre, faccio nuovamente appello a che sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando nuovamente a un pronto rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia.
Non permettiamo che le ostilità in atto continuino ad avere gravi ripercussioni sulla popolazione civile, ormai stremata, e soprattutto sui bambini. Quanta sofferenza vediamo negli occhi dei bambini: hanno dimenticato di sorridere quei bambini in quelle terre di guerra! Con il loro sguardo ci chiedono: perché? Perché tanta morte? Perché tanta distruzione? La guerra è sempre un’assurdità, la guerra è sempre una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull’Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori.
E fratelli e sorelle, non dimentichiamoci della Siria, che da tredici anni patisce le conseguenze di una guerra lunga e devastante. Tantissimi morti, persone scomparse, tanta povertà e distruzione aspettano risposte da parte di tutti, anche dalla Comunità internazionale.
Il mio sguardo va oggi in modo speciale al Libano, da tempo interessato da un blocco istituzionale e da una profonda crisi economica e sociale, aggravate ora dalle ostilità alla frontiera con Israele. Il Risorto conforti l’amato popolo libanese e sostenga tutto il Paese nella sua vocazione ad essere una terra di incontro, convivenza e pluralismo.
Un pensiero particolare rivolgo alla Regione dei Balcani Occidentali, dove si stanno compiendo passi significativi verso l’integrazione nel progetto europeo: le differenze etniche, culturali e confessionali non siano causa di divisione, ma diventino fonte di ricchezza per tutta l’Europa e per il mondo intero.
Parimenti incoraggio i colloqui tra l’Armenia e l’Azerbaigian, perché, con il sostegno della Comunità internazionale, possano proseguire il dialogo, soccorrere gli sfollati, rispettare i luoghi di culto delle diverse confessioni religiose e arrivare al più presto ad un accordo di pace definitivo.”
URBI ET ORBI MESSAGE
OF HIS HOLINESS POPE FRANCIS
EASTER 2024
“My thoughts go especially to the victims of the many conflicts worldwide, beginning with those in Israel and Palestine, and in Ukraine. May the risen Christ open a path of peace for the war-torn peoples of those regions. In calling for respect for the principles of international law, I express my hope for a general exchange of all prisoners between Russia and Ukraine: all for the sake of all!
I appeal once again that access to humanitarian aid be ensured to Gaza, and call once more for the prompt release of the hostages seized on 7 October last and for an immediate cease-fire in the Strip.
Let us not allow the current hostilities to continue to have grave repercussions on the civil population, by now at the limit of its endurance, and above all on the children. How much suffering we see in the eyes of the children: the children in those lands at war have forgotten how to smile! With those eyes, they ask us: Why? Why all this death? Why all this destruction? War is always an absurdity, war is always a defeat! Let us not allow the strengthening winds of war to blow on Europe and the Mediterranean. Let us not yield to the logic of weapons and rearming. Peace is never made with arms, but with outstretched hands and open hearts.
Brothers and sisters, let us not forget Syria, which for thirteen years has suffered from the effects of a long and devastating war. So many deaths and disappearances, so much poverty and destruction, call for a response on the part of everyone, and of the international community.
My thoughts turn today in a special way to Lebanon, which has for some time experienced institutional impasse and a deepening economic and social crisis, now aggravated by the hostilities on its border with Israel. May the Risen Lord console the beloved Lebanese people and sustain the entire country in its vocation to be a land of encounter, coexistence and pluralism.
I also think in particular of the region of the Western Balkans, where significant steps are being taken towards integration in the European project. May ethnic, cultural and confessional differences not be a cause of division, but rather a source of enrichment for all of Europe and for the world as a whole.
I likewise encourage the discussions taking place between Armenia and Azerbaijan, so that, with the support of the international community, they can pursue dialogue, assist the displaced, respect the places of worship of the various religious confessions, and arrive as soon as possible at a definitive peace agreement.”